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Modificazioni emogas-analitiche dopo manovra di reclutamento in OLV in chirurgia toracica, Thesis of Anesthesiology

Tesi di specializzazione in Anestesia e Rianimazione, manovra di reclutamento in ventilazione monopolmonare in chirurgia toracica

Typology: Thesis

2020/2021

Uploaded on 06/09/2021

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L'insufficienza respiratoria è la principale complicanza della resezione polmonare con
una mortalità nella sua forma più grave di ARDS che oscilla tra il 40 e 70%.
Alcuni dei fattori di rischio per ali post resezione sono modificabili da una attenta gestione
anestesiologica in particolar modo le modalità di ventilazione.
Negli ultimi quindici anni molti studi hanno valutato i benefici di una ventilazione protettiva in
un setting intraoperatorio ma in ventilazione monopolmonare una ventilazione con bassi
volumi suscita delle perplessità perché come ci insegna la fisiopatologia atelettasia
condiziona fortemente lo shunt e la difficoltà di garantire un'adeguata ossigenazione al
paziente.
Con il gruppo di anestesia toracica dell'ospedale Businco siamo stati coinvolti nella
partecipazione a uno studio multicentrico già presentato al Siaarti del 2015 che
dovrebbe arrivare nel 2017 ai 2 mila pazienti e che confronta un gruppo di
ventilazione protettiva e uno di ventilazione convenzionale su una serie di outcome
post-operatori.
Parallelamente abbiamo condotto un'indagine su un piccolo campione per valutare l'efficacia
la fattibilità e la sicurezza della manovra di reclutamento nel garantire adeguati scambi
gassosi in un contesto di ventilazione protettiva in OLV.
Abbiamo reclutato 20 pazienti 10 nel gruppo A sottoposti a ventilazione
convenzionale e 10 nel gruppo B sottoposti a ventilazione protettiva. I protocolli di
ventilazione nei due gruppi differiscono solo per le modalità in olv in cui il gruppo A è
stato ventilato in vcv con 6 ml di volume corrente, nessuna peep, aumentando la
concentrazione di ossigeno da 05 a 1 per mantenere una saturazione superiore al
90% mentre il gruppo B è stato ventilato in vcv con 4 ml di tidal e sottoposto a rm
ogni ora dall’inizio dell’olv, applicando una peep di 5 cm d'acqua dopo la prima RM.
Tutti i pazienti sono stati sottoposti a prelievi arteriosi per emogasanalisi in tempi
prestabiliti T1 in ventilazione bipolmonare in posizione supina T2 dopo 30 minuti
dall'inizio della monopolmonare T3 in monopolmonare dopo esecuzione di manovra
di reclutamento T4 T5 T6 ogni ora dall'inizio dello olv T7 dopo 20 minuti dalla
resezione polmonare e T 8 in posizione supina prima dell’ estubazione negli stessi
tempi sono stati registrati i parametri ventilatori e emodinamici su cui i pazienti sono
stati confrontati.
Nel gruppo B la manovra di reclutamento è stata eseguita come descritto nei lavori di
Tusman, per aumento progressivo delle pressioni di ventilazione attraverso quattro
step successivi. La modalità di ventilazione è stata cambiata in pressometrica con un
rapporto i÷e=1÷1 una frequenza di 12 atti al minuto una pressione nelle vie una
pressione impostata per ottenere un volume corrente corrispondente a quello in
volumetrica e mantenendo per ogni step il gradiente tra pressione di picco e peep
pari a 20 cm d'acqua. Ogni step è stato mantenuto per 5 atti respiratori mentre
l'ultimo per 10 atti respiratori per un tempo complessivo di 3minuti.
Tra settembre 2015 e maggio 2016 abbiamo reclutato secondo rigorosi criteri di
esclusione 20 pazienti che sono stati suddivisi randomicamente tra il gruppo A e il
gruppo B, escludendo pazienti sottoposti a interventi in regime d'urgenza affetti da
cardiopatia severa ipertensione munificenza renale in trattamento dialitico e i pazienti
non in grado di dare un consenso valido.
La gestione anestesiologica è stata la stessa per i due gruppi: in sede di visita
anestesiologica i pazienti sono stati informati e consenso scritto è stato ottenuto da
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● L'insufficienza respiratoria è la principale complicanza della resezione polmonare con una mortalità nella sua forma più grave di ARDS che oscilla tra il 40 e 70%. Alcuni dei fattori di rischio per ali post resezione sono modificabili da una attenta gestione anestesiologica in particolar modo le modalità di ventilazione. Negli ultimi quindici anni molti studi hanno valutato i benefici di una ventilazione protettiva in un setting intraoperatorio ma in ventilazione monopolmonare una ventilazione con bassi volumi suscita delle perplessità perché come ci insegna la fisiopatologia atelettasia condiziona fortemente lo shunt e la difficoltà di garantire un'adeguata ossigenazione al paziente. ● Con il gruppo di anestesia toracica dell'ospedale Businco siamo stati coinvolti nella partecipazione a uno studio multicentrico già presentato al Siaarti del 2015 che dovrebbe arrivare nel 2017 ai 2 mila pazienti e che confronta un gruppo di ventilazione protettiva e uno di ventilazione convenzionale su una serie di outcome post-operatori. Parallelamente abbiamo condotto un'indagine su un piccolo campione per valutare l'efficacia la fattibilità e la sicurezza della manovra di reclutamento nel garantire adeguati scambi gassosi in un contesto di ventilazione protettiva in OLV. ● Abbiamo reclutato 20 pazienti 10 nel gruppo A sottoposti a ventilazione convenzionale e 10 nel gruppo B sottoposti a ventilazione protettiva. I protocolli di ventilazione nei due gruppi differiscono solo per le modalità in olv in cui il gruppo A è stato ventilato in vcv con 6 ml di volume corrente, nessuna peep, aumentando la concentrazione di ossigeno da 05 a 1 per mantenere una saturazione superiore al 90% mentre il gruppo B è stato ventilato in vcv con 4 ml di tidal e sottoposto a rm ogni ora dall’inizio dell’olv, applicando una peep di 5 cm d'acqua dopo la prima RM. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a prelievi arteriosi per emogasanalisi in tempi prestabiliti T1 in ventilazione bipolmonare in posizione supina T2 dopo 30 minuti dall'inizio della monopolmonare T3 in monopolmonare dopo esecuzione di manovra di reclutamento T4 T5 T6 ogni ora dall'inizio dello olv T7 dopo 20 minuti dalla resezione polmonare e T 8 in posizione supina prima dell’ estubazione negli stessi tempi sono stati registrati i parametri ventilatori e emodinamici su cui i pazienti sono stati confrontati. ● Nel gruppo B la manovra di reclutamento è stata eseguita come descritto nei lavori di Tusman, per aumento progressivo delle pressioni di ventilazione attraverso quattro step successivi. La modalità di ventilazione è stata cambiata in pressometrica con un rapporto i÷e=1÷1 una frequenza di 12 atti al minuto una pressione nelle vie una pressione impostata per ottenere un volume corrente corrispondente a quello in volumetrica e mantenendo per ogni step il gradiente tra pressione di picco e peep pari a 20 cm d'acqua. Ogni step è stato mantenuto per 5 atti respiratori mentre l'ultimo per 10 atti respiratori per un tempo complessivo di 3minuti. ● Tra settembre 2015 e maggio 2016 abbiamo reclutato secondo rigorosi criteri di esclusione 20 pazienti che sono stati suddivisi randomicamente tra il gruppo A e il gruppo B, escludendo pazienti sottoposti a interventi in regime d'urgenza affetti da cardiopatia severa ipertensione munificenza renale in trattamento dialitico e i pazienti non in grado di dare un consenso valido. ● La gestione anestesiologica è stata la stessa per i due gruppi: in sede di visita anestesiologica i pazienti sono stati informati e consenso scritto è stato ottenuto da

tutti per la partecipazione allo studio e il trattamento dei dati. Monitoraggio nei parametri vitali emodinamici ventilatori e del piano anestesiologico. Tutti sono stati sottoposti a anestesia generale tiva TCI con propofol e remifentanil curarizzazione con cisatracurio analgesia paravertebrale nei pazienti che hanno acconsentito al posizionamento del cateterino intubazione bronchiale selettiva con tubo doppio lume e doppio controllo auscultatorio e si broncoscopico in posizione supina e laterale e al termine dell'intervento dopo ripresa del respiro spontaneo estubazione monitoraggio in sala risveglio per un'ora circa. ● Abbiamo eseguito un'analisi statistica descrittiva per ogni parametro utilizzando il software statistico graphpad prism. Le caratteristiche di base nei pazienti dei due gruppi sono state elaborate, i parametri quantitativi espressi come media e deviazione standard sono stati confrontati con test t student a due campioni per variabili continue dopo verifica della normalità della distribuzione. I parametri intraoperatori ventilatori emodinamici emogasanalitici allo stesso modo espressi come media e deviazione standard per ogni tempo T da T1 a T8 sono stati confrontati con test t student dopo verifica della distribuzione normale nei due campioni. per tutti i dati stato considerato significativo un valore di inferiore a 0 0 5. ● Non si è osservata nessuna differenza tra i due gruppi sulle caratteristiche di base del campione in termini di età BMI e funzionalità cardiorespiratoria valutata con gli equivalenti metabolici spirometria basale emogas basale nei due gruppi. si è osservato però uno sbilanciamento per la tipologia di approccio chirurgico solo un paziente nel gruppo A ha eseguito l'intervento in toracoscopia: questo seppure non ha condizionato il risultato ha comportato che sui tempi successivi a T3 non fosse possibile fare un confronto perché solo un paziente nel gruppo A è arrivato a T4. ● Per cui i dati intraoperatori sono presentati per i tempi T1 T2 T3 T7 e T8. I risultati per quanto riguarda i parametri ventilatori riflettono le diverse impostazioni dei due protocolli di ventilazione con differenze significative nei volumi correnti e pressione di picco nei tempi in olv. Nessuna differenza significativa tra i gruppi si è evidenziata nelle FiO2 riportate. ● Dai dati emodinamici emerge una differenza significativa tra i valori di pressione sistolica diastolica e media in T2 T3 T7 e T8 già presente anche in T1 se seppur non arrivando a significatività statistica. Nessuna differenza si è evidenziata tra i gruppi sulla frequenza cardiaca. ● Tra i valori emogasanalitici punto focale dello studio abbiamo osservato una differenza significativa tra i gruppi nel valore di PaO2 in T3 relativo alla manovra di reclutamento con un p 0 0 3. Partendo da questo dato per meglio valutare gli effetti della manovra di reclutamento abbiamo calcolato il Delta per ogni paziente nei valori di PO2 tra T3 e T2 e la media e deviazione standard di questi parametri è stata calcolata nei gruppi per confrontare i dati. anche in questo caso è emersa una differenza statisticamente significativa con p003. Non si è osservata differenza tra i gruppi per il parametro pf mentre rilevante differenza è stata osservata per i valori di PA CO2 e pH in tutti i tempi in olv. ● Per effetto della manovra di reclutamento nel gruppo B si osserva in T3 un netto miglioramento dell'ossigenazione arteriosa, riportato graficamente verosimilmente per riduzione dell’atelettasia e dell'effetto shunt in accordo con molti studi in letteratura e in particolare con quelli di Tusman. Al tempo di 7 dopo resezione

ventilazione protettiva contribuire a preservare il parenchima polmonare dal danno da ventilazione meccanica.